Hum Mugdal, il sacchetto, traduzione di Maya Katzir e Bruno Osimo

la tenuta stagna del sacchetto

come prova dell’amore eterno della cuffia per le pinne

annaspando dopo l’ultima lezione di galleggiamento

mi preparavo al peggio

mi preparavo al mento

tu eri così rilassata, supina sul basculante piscina

la controffensiva antiaerea colpiva le tue spalline

mi sentivo impotente davanti al tuo decolleté maestoso

davanti alla tua duna priva di sabbia

 

ma che fare

mi ero già scontrato più volte col pescecane

 

restandone vieppiù ridimensionato

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